Tra le tematiche utili alla sostenibilità ambientale, non possiamo evitare di riconoscere il ruolo fondamentale svolto dal design.
Nell'odierna società dei consumi vi sarete accorti che il mondo degli oggetti ci circonda (in modo accogliente o soffocante a seconda dei punti di vista) e se pensate che dietro ognuno di loro ci sono delle decisioni come la scelta della forma, dei materiali, dei colori, non sarà difficile capire che ognuna di quelle scelte ha un peso ambientale e che proprio in fase di progettazione si può scegliere di pensare a un prodotto/servizio migliore dal punto di vista ambientale.
Mentre in passato dove non arrivava il buon senso era difficle calcolare l'impatto ambientale della propria progettazione, oggi è possibile farlo tramite dei software specialistici che indicano attraverso dati numerici il danno, quantificandolo sotto forma di co2, acqua ed energia impiegate, eutrofizzazione, etc.
Quando si progetta non è sufficiente pensare il prodotto nella sua interezza, ma bisogna capire che un oggetto ha una vita complessa, che potremmo dividere in fasi: nasce (estazione dei materiali), si trasforma (lavorazione degli stessi), viaggia (trasporto), vive (fase di utilizzo) e muore (dismissione).
Per ognuna di queste fasi si può monitorare quanto impatta l'oggetto e, in base ai risultati ottenuti migliorare le prestazioni ambientali delle fasi critiche. L'analisi ambientale dell'insieme di queste fasi si chiama "analisi del ciclo di vita" (life cycle assesment > LCA) e basare la propria progettazioni sull'analisi di queste fasi "progettazione del ciclo di vita del prodotto" (life cycle design > LCD), questo modo di fare design è ad oggi uno dei metodi migliori per progettare in modo ambientalmente consapevole ed è la base dalla quale partire per applicare le diverse strategie del design sostenibile.